I disturbi depressivi fanno parte dei disturbi dell’umore e includono il disturbo depressivo maggiore (episodio singolo o disturbo depressivo maggiore ricorrente), la distimia e il NAS (disturbo depressivo Non Altrimenti Specificato). Coloro che soffrono di depressione mostrano un calo di interesse diffuso verso quelle attività che prima facevano stare bene e presentano un umore molto basso per tutta la giornata e per più giorni di seguito. Manifestano stanchezza, irritabilità, pensieri negativi e non trovano più senso nella vita considerandola soltanto dolorosa. La depressione è uno dei disturbi psicologici più diffusi: colpisce a qualunque età anche se statisticamente risulta essere maggiormente frequente tra i 25 e i 44 anni d’età; le donne ne risultano più colpite con frequenza quasi doppia rispetto agli uomini.
Nel dettaglio, la depressione clinica presenta questi sintomi:
Capita spesso che parenti e amici della persona depressa, con le migliori intenzioni, cerchino di spronarla invitandola a reagire: questo aumenterà ancora di più il senso di colpa e un’auto-svalutazione. I disturbi depressivi possono comparire a seguito di un evento scatenante (per esempio un lutto imprevisto e improvviso, un rovescio finanziario, ecc.), ma altre volte senza un motivo apparente. Se, come spesso succede, gli episodi depressivi sono più di uno, il primo episodio di solito inizia dopo un evento o situazione stressante, mentre negli episodi successivi il collegamento con un fattore scatenante può essere meno evidente o apparentemente assente. Dalle numerose ricerche effettuate negli anni sono emersi però due fattori principali che possono dar vita ad un disturbo deprssivo: un fattore biologico, ossia una maggiore predisposizione genetica a questa patologia e un fattore psicologico, ossia le esperienze di vita, soprattutto quelle in età infantile, che possono favorire una maggiore vulnerabilità alla patologia. La depressione, quindi, tende a manifestarsi in quei soggetti dove è presente una vulnerabilità biologica (innata) ed una vulnerabilità psicologica (acquisita).
La depressione è un disturbo molto invalidante: essa porta a gravi compromissioni nella vita degli individui che ne soffrono. Non si riesce più a lavorare, a studiare, a mantenere relazioni sociali o a iniziarne di nuove; si perde qualsiasi interesse per attività ed impegni quotidiani.
Alcune malattie come quelle cardio-vascolari, cancro e gli effetti collaterali di alcuni farmaci possono contribuire alla sua comparsa. Inoltre, la depressione, abbassando le difese immunitarie, compromette ulteriormente la qualità di vita delle persone che ne sono affette. In questi casi quindi è necessario curare la patologia organica e anche quella depressiva. A volte nei casi più gravi può risultare utile una terapia farmacologica come affiancamento.