Perfetti sconosciuti

Perfetti Sconosciuti è un film del 2006 diretto da Paolo Genovese. La vicenda vede come protagonisti sette personaggi che trascorrono una serata a cena e scelgono di partecipare a quello che sembra inizialmente un gioco, ma che ben presto si trasformerà in uno smascheramento di tutti i segreti e le menzogne delle loro vite, portando alla distruzione di rapporti amicali e amorosi. Abbiamo diversi quadri familiari: la giovane coppia di sposi (Bianca e Cosimo) innamorata, pura e passionale che si avvicina a essere genitore; la coppia strutturata (Eva e Rocco) con una storia solida e con una figlia adolescente; la coppia stanca, abitudinaria e conflittuale (Carlotta e Lele) con due figli; infine la coppia (Lucilla e Peppe) formatasi da poco ma presente alla cena solo con Peppe in quanto Lucilla è ammalata. Durante il film vengono messe in scena alcune dinamiche familiari come il disaccordo e le diverse concezioni dei genitori rispetto all’educazione dei figli, l’eccessiva presenza del genitore di uno dei due coniugi che si traduce in intromissione all’interno del nucleo familiare, gli attriti che possono nascere tra coniugi a causa dei rapporti e delle azioni dei corrispettivi genitori.

A fare da cornice a tutta la vicenda è la luna, la serata si svolge infatti durante un’eclissi e periodicamente, anche per spezzare il ritmo, i personaggi usciranno per ammirarla durante le fasi di oscuramento. La luna diventa altresì il metro, il termometro del climax ascendente di tensione che si creerà con lo sviluppo della trama e che avrà il suo culmine con la confessione di omicidio di Carlotta e dell’omosessualità di Peppe. Man mano che i segreti e le menzogne vengono rivelate la luna diventa sempre più buia, fino alla fine del film quando, quasi come la rottura di un incantesimo, l’eclissi terminerà restituendole la naturale luce. Nelle scene finali infatti i personaggi si comporteranno come se nulla fosse mai accaduto e ritornano alle loro vite, dense di bugie e inganni.

Molto interessante è uno dei discorsi che viene fatto a cena: la presenza dei figli nella coppia. Si formano subito due schieramenti, un primo che sostiene che il mettere al mondo dei figli sia un atto di enorme amore, altruismo e completamento della coppia, un secondo che invece sostiene che sia un atto egoistico, dove il coniuge per noia, per abitudine, per assicurarsi un futuro certo e determinato decide di avere un figlio. Tematica volutamente provocatoria ma molto reale ed attuale: succede a volte infatti che il ricorrere “a fare un figlio” sia il tentativo della coppia di rinnovarsi, di sfuggire a quell’abitudine dovuta alla quotidianità che sembra senza via d’uscita, l’avere una seconda possibilità di rivivere indirettamente la propria giovinezza, il cercare di avere un’altra occasione per rimediare ai propri sbagli e fallimenti attraverso i successi del figlio. Sembra mancare quell’amore disinteressato e gratuito, che sta alla base della volontà di mettere al mondo una nuova vita. Un amore disinteressato ma anche responsabile, che racchiude doveri e responsabilità verso un nuovo individuo, co-protagonista di questo amore familiare e non semplice prolungamento passivo della coppia.

Altro tema del film è l’omosessualità e la difficoltà del coming out anche con familiari, amici stretti, ingabbiati nel politically correct, ma latentemente omofobi. 

Messaggio principale della pellicola però è la denuncia nei confronti del cellulare. Il ruolo che il cellulare ha acquisito nella nostra vita sembra davvero eccessivo, motivo di nervosismo e lite tra i protagonisti perchè ormai “scatola nera” e custode di tutti i nostri segreti e bugie, ma anche, tragicamente, mezzo di novità ed evasione dalla quotidianità. Il cellulare sembra aver dato una possibilità alla menzogna, alla strumentalizzazione e ad un parziale controllo della realtà, grazie ad un messaggio o una chiamata si può decidere cosa sia o non sia verità. Tentativo di controllo destinato a fallire, essendo la realtà imprevedibile e complessa. Solo uno dei personaggi andrà oltre denunciando questo sistema, affermando che l’essere umano è “frangibile” e consegnando al coniuge il proprio cellulare, mettendosi a nudo e rimettendosi totalmente all’altro.

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