La parola trauma fa pensare ad eventi tragici o drammatici. In effetti un trauma fa riferimento a quelle esperienze che lasciano un segno profondo nella vita delle persone; accade di sovente che queste esperienze siano ripetute per settimane, mesi o addirittura anni. Minore è l’età dei soggetti esposti a queste esperienze, maggiore sarà l’effetto traumatico sulla psiche dell’individuo. I bambini, a causa della loro immaturità psicologica, cognitiva e neurobiologica non riescono a rielaborare le situazioni traumatiche, a dare un senso a quello che accade e questo comporta che il trauma resti impresso nella loro mente, provocando profonde modifiche anche a livello organico e una sintomatologia che può manifestarsi subito oppure a distanza di anni.
I grandi traumi (trauma maggiore) sono tutti quegli eventi che riguardano ad esempio la trascuratezza, la violenza fisica e psicologica e gli abusi sessuali. Sono quelle situazioni dove è a rischio la sopravvivenza fisica e psicologica dell’individuo. Se i grandi traumi si verificano in età adulta (violenza sessuale, gravi incidenti automobilistici, assistere alla morte tragica di persone care ecc…), la persona traumatizzata può manifestare la sintomatologia propria del Disturbo Post Traumatico da Stress.
Nel bambino tutti questi avvenimenti provocano emozioni e vissuti difficili da sostenere, la sua mente quindi fa in modo che questi traumi non provochino una sofferenza ingestibile mettendo in atto meccanismi di difesa quali la rimozione o la dissociazione, allontanando vissuti, ricordi ed emozioni e relegandoli in angoli della mente (apparentemente) inaccessibili. Nella realtà questo processo non è mai a costo zero e quello che accade è che l’individuo traumatizzato manifesti disturbi somatoformi di diverso genere, manifesti una esagerata reattività emotiva a particolari situazioni e ricordi che possono portare ad una compromissione importante della qualità di vita.
I cosiddetti piccoli traumi (trauma minore) possono essere descritti come tutte quelle situazioni di forte impatto emotivo dove, però, non è in gioco la sopravvivenza fisica e psicologica dell’individuo (ad esempio quando il bambino viene spesso criticato, svalutato e beffeggiato, quando vive situazioni di abbandono emotivo, quando subisce ripetuti atti di bullismo, quando vive in un clima di aridità di sentimenti e di riconoscimenti). Particolarità di queste situazioni è la loro prolungata durata e reiterazione nel tempo. La reazione delle persone sottoposte a questo tipo di eventi è meno invalidante rispetto a quella dei traumi maggiori e allo stesso tempo profonda e duratura.